Equitalia: con il fermo amministrativo o il pignoramento immobiliare conviene pagare.Anche se si ha ragione.Vediamo perché

di Lapenna Daniele

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A molti sarà capitato di ricevere un preavviso di fermo amministrativo sul proprio veicolo oppure un'ipoteca su un immobile inviati da Equitalia.
Accade di ritrovarsi certi provvedimenti inerenti anche a tasse non dovute per avvenuta prescrizione o addirittura per una certezza di avvenuto pagamento.
In questi casi conviene sempre pagare. E non sto scherzando.
Cosa fare dunque quando si ricevono tali avvisi? E se le cifre sono astronomiche, come posso pagarle? E se sono illecitamente richieste, perché dovrei pagarle?
Vediamo in dettaglio la procedura, che ha un suo senso logico e dove, se avremo ragione, ci vedremo restituire i soldi versati ingiustamente


LE PROCEDURE DI FERMO E IPOTECA
In genere, il preavviso di fermo o di iscrizione ipotecaria giungono dopo molti avvisi di mancati pagamenti.
I nostri debiti si accumulano e, a fronte di una cifra consistente, l'ente della Riscossione procede ad attuare azioni volte a recuperare il credito.
Per la procedura del fermo amministrativo basta un debito di almeno 50 euro, per vedersela attivare. La procedura deve obbligatoriamente seguire un iter definito dalla legge, altrimenti il fermo diviene illegittimo.
Per legge la procedura è così stabilita:

  • debito tra € 50 e € 500: emessa la cartella esattoriale viene inviato un sollecito di pagamento, a cui segue il preavviso di fermo. Spesse volte i solleciti sono tanti, anche di diversi tipi di tasse, per poi ricevere il preavviso che raccoglie nella cartella tutte le tasse non pagate;
  • debito tra € 500 e € 2.000: non viene inviato nessun sollecito di pagamento, solo il preavviso di fermo amministrativo. In genere però il comune relativo alla/alle tassa/e invia un avviso di mancato pagamento, visto che non sa che il contribuente non pagherà. Può fermarsi un solo veicolo;
  • debito tra € 2.000 e € 10.000: procedura simile ai debiti tra € 500 e € 2.000. Possono fermarsi al massimo 10 veicoli;
  • debito superiore a € 10.000: normalmente scatta direttamente l'ipoteca sulla casa, ma in assenza di immobili può essere applicato il fermo amministrativo a tutto il parco macchine del debitore e dei co-obbligati, preceduto dall'invio del preavviso.


Per l'iscrizione ipotecaria, con l'approvazione del Decreto del Fare (D.L. n. 69 del 2013), sono stati posti nuovi limiti sia per l'iscrizione dell'ipoteca che per i pignoramenti di beni immobili.
L'ipoteca su beni immmobili può essere attivata da Equitalia solo per debiti di almeno 20mila euro. L'iscrizione del vincolo deve essere sempre preceduta dalla notifica dell'intimazione a pagare le somme dovute entro 30 giorni. Dopo l'entrata in vigore del Decreto del Fare è stato posto il divieto di pignoramento dell'abitazione principale del debitore, senza alcuna previsione di effetto retroattivo della norma (qui un articolo sull'applicazione del DL 69/13).


UNA CARTELLA DA MIGLIAIA DI EURO
Innanzitutto, dobbiamo definitivamente capire che Equitalia è un agente della riscossione, e non il creditore che vi richiede le tasse. Se questo ente vi invia una richiesta di pagamento di una tassa che avete pagato, la colpa è del comune - o agenzia delle entrate - relativo alla suddetta tassa che ha notificato a Equitalia il mancato pagamento. L'ente riceve la richiesta e la invia al debitore.

Quando riceviamo delle cartelle esattoriali, accade spesso di non pagarle per mancanza di denaro, ma accade anche di non opporsi chiedendo lo sgravio, gettandole nella pattumiera o dimenticandosele in un cassetto. Dunque, passati dei mesi, o anche degli anni, l'ente si ritrova ancora il vostro debito nella lista. E non è tutto. Può succedere che il comune ove risiedete richieda delle tasse che voi avete già pagato.

Accumulate tutte queste tasse senza aver ricevuto alcun pagamento, Equitalia, pieno di notifiche del o dei comuni dove vivevate nel momento della vostra evasione fiscale, vi invia una cartella esattoriale con più tasse, e un unico importo complessivo che molte volte si aggira sulle migliaia di euro. 
Sinché si tratta di una semplice cartella, ci si può opporre tassa per tassa verificando la reale legittimità della richiesta, ma.. se si tratta di un fermo o ipoteca? Se non si paga l'importo richiesto - qualsiasi esso sia -  entro il termine di 60 giorni, si attiva immediatamente la procedura.
L'ipoteca è più grave, ma anche con il fermo non si scherza, visto che circolare col veicolo posto in fermo comporta una sanzione che va da 626,25 euro sino a un massimo di 2.628,15 euro, sempre con l'immediato sequestro del veicolo.

COME PROCEDERE PER FERMARE L'IPOTECA O IL FERMO?
Quindi supponiamo di aver ricevuto un preavviso di fermo amministrativo che ci richiede il pagamento di 5.000 euro entro 60 giorni altrimenti attiveranno immediatamente il fermo. Si tratta di tasse varie, dalla Tari (tassa sui rifiuti), sino a qualche bollo auto. Notiamo che alcune tasse le abbiamo pagate, ed abbiamo anche le ricevute di pagamento, mentre le altre sono tutte prescritte. Non dobbiamo pagare! Gettiamo tutte queste cartacce nella pattumiera!
Eeeh no.

Il fatto di non essersi opporsi alle richieste degli anni precedenti, ci porta nel torto, e quindi se ignoriamo anche questo preavviso di fermo, potremo star certi che il veicolo sarà bloccato.
Il consiglio sta nel rateizzare questo debito. Questa azione fermerà immediatamente la procedura - fermo o ipoteca - e vi darà il tempo di poter raccogliere la documentazione per richiedere l'annullamento delle tasse non dovute.
Anche la sola apertura della procedura di rateizzazione è un gesto del contribuente che significa «ok, regolarizzo le tasse richieste» e impedisce all'ente di effettuare una qualsiasi azione contro di voi. Recentemente Equitalia permette una rateazione di soli 50 euro al mese, soprattutto per importi elevati.

Non preoccupatevi, se avrete versato dei soldi non dovuti, vi basterà recarvi allo sportello di Equitalia della vostra zona e richiedere un rimborso che vi verrà dato cash immediatamente oppure, per importi molto elevati, con bonifico.
Durante il pagamento delle rate, dovrete attivarvi a richiedere lo sgravio per le tasse non dovute direttamente agli enti creditori che di solito sono i comuni o le agenzie delle entrate della provincia dove risiedete o risiedevate al momento dell'evasione.

Mettiamo ad esempio che il comune di Roma dove risiedevate nel 2010 vi chieda oggi, nel 2016, un bollo auto che avete pagato. Vi toccherà dunque chiedere lo sgravio al comune di Roma il quale comunicherà direttamente ad Equitalia di cancellare la sua richiesta relativa ad una tassa non dovuta. Contemporaneamente vi invierà una conferma di cancellazione della richiesta di debito.
Procederete così anche per le altre tasse, opponendovi sempre e solo agli enti che vi hanno richiesto questi importi. Equitalia è solo il mandante degli enti, e non l'ente che vi richiede una tassa.

COME RICHIEDERE L'ANNULLAMENTO DELLE TASSE NON DOVUTE?
Come detto, dovete opporvi direttamente a coloro che hanno inviato i vostri dati a Equitalia indicandovi come evasori fiscali. Con le carte di sgravio - in realtà gli stessi enti comunicheranno l'errore a Equitalia che cancellerà così le cartelle esattoriali a vostro nome - potrete annullare i debiti.
Equitalia vi restituirà la cifra indebitamente pagata oppure, se c'era qualcosa veramente da pagare, continuerà a incassare le rate sino a quando estinguerete i soli debiti dovuti.

Ricordate che ogni comune o ente ha i suoi moduli, quindi leggete bene sulla cartella esattoriale la parte relativa a "Ente Creditore" per capire chi vi ha richiesto la tassa. Telefonate prima di recarvi personalmente e chiedete se ci siano moduli da poter scaricare dai loro siti web e poterli inviare via mail.
Ormai molti enti, come le Agenzie delle Entrate territoriali, mettono a disposizione dei moduli che possono esser inviati via mail, ed hanno la stessa validità di una raccomandata.

L'ultimo consiglio è di non ignorare le cartelle esattoriali che vengono inviate con conferma di ricezione: opponetevi se necessario oppure, se sono veramente dovute, e se è Equitalia a inviarle, recatevi all'ente per chiedere la rateizzazione oppure utilizzate i moduli che il sito mette a disposizione.

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