Foto dei propri bambini su Facebook:da maggiorenni, i figli potranno fare causa ai genitori.Ecco cosa dice la legge sulla privacy

di Lapenna Daniele

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Come vi sentireste se qualcuno pubblicasse una vostra foto, senza il vostro consenso, su un social network?
La stessa sensazione potrebbero provarla i vostri figli (se ne avete) quando saranno diventati grandi e apprendessero del fatto che voi abbiate caricato le loro foto su internet, facendole vedere a chiunque.

Con l' uso smoderato dei social, come ad esempio Facebook, il più famoso e il più utilizzato al mondo, i genitori del ventunesimo secolo hanno iniziato a pubblicare foto dei loro figli dal momento della scoperta della notizia (ci sono mamme che pubblicano foto del test di gravidanza), sino a quando nascono, proseguendo a mostrarle a chiunque negli anni seguenti.

LA PRIVACY DEI VOSTRI FIGLI
Se ci pensate bene, il vostro bambino non sa che state caricando le sue foto su internet, e non lo saprà sinché sarà più grande, quando capirà come funziona il web. In realtà, violare la privacy è reato, in Italia e all' estero.
Ma come vi comportereste se vostro figlio vi citasse in tribunale per delle sue foto finite in web quando egli non era consapevole neanche di cosa fosse una foto? Tecnicamente parlando, potranno farlo, dacché la legge lo permette.

Ad affrontare la questione è il quotidiano francese Le Figarò. In Francia, la legge sulla privacy prevede una multa fino a 45 mila euro (oltre alla possibile reclusione) per chi divulga immagini di una persona in luogo privato, senza autorizzazione.

COSA DICE LA LEGGE ITALIANA
La pubblicazione di immagini altrui è regolata dalla art. 96 della legge n. 633 del 22 aprile 1941 e dalla tutela della Privacy con la legge n.196 del 30 giugno 2003 (in sostituzione della 675/96).



La legge è stata applicata, negli ultimi anni, anche al mondo virtuale: insulti, vessazioni, offese, diffamazione, violazione della privacy, sono alcuni dei reati perpetrati in web, la cui legge in merito, ideata per il mondo reale, è stata applicata dai giudici anche su internet. Vediamone alcuni:


Facebook stesso, quando inserite delle foto sul social, vi chiede se abbiate l' autorizzazione a pubblicarle. Cosa che, ovviamente, non avete sui vostri figli.

Comunque, la legge in merito alla privacy delle foto la possiamo riassumere in questi punti

  1. Per pubblicare la foto di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione (art. 96 legge 633/41). Per i personaggi pubblici, no.
  2. Se la foto della persona non famosa viene pubblicata in maniera che non possa risultare dannosa alla sua immagine, e l’uso è solo giornalistico, l’indicazione del punto 1) si può ignorare, dinanzi al diritto di cronaca esercitato dal giornalista (da valutare di caso in caso). Non possono mai essere pubblicate immagini di minori.
  3. Occorre autorizzazione in ogni caso e comunicazione al Garante della Privacy se la pubblicazione può risultare lesiva (legge 633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute, sull’orientamento politico, sul credo religioso o sulla vita sessuale (dlgs 196/2003)
  4. Occorre autorizzazione in ogni caso se le immagini vengono usate con finalità promozionali, pubblicitarie, di merchandising o comunque non di prevalente informazione o gossip
  5. Non devono essere pubblicate immagini di minori in modo che siano riconoscibili, e questo anche nel caso di fatti di rilevanza pubblica
  6. Il fatto che il fotografo detenga presso lo studio i negativi o gli originali di un servizio fotografico, anche per minori, non è proibito, a patto che non venga data pubblicazione senza assenso di queste immagini

L' AUTORIZZAZIONE LA DATE SEMPRE VOI
Ci tengo a precisare il punto 4.
Quando vi iscrivete ad un sito web, come ad esempio i social network, date il vostro consenso all' utilizzo dei vostri dati personali. Così accade quando aprite una casella di posta, un conto corrente in banca, una carta prepagata o quella del supermercato.
Se leggete (e dovreste farlo veramente) tutta la pappardella delle condizioni relative al servizio che sottoscrivete, scoprirete che, firmando o premendo su "accetta", cederete i vostri dati al fruitore del servizio al quale vi state iscrivendo per utilizzare i vostri dati che verranno memorizzati sinché voi non richiederete la cancellazione. Potrete farlo quando volete, ma interrompendo necessariamente il servizio dacché il suo utilizzo è legato esclusivamente alla cessione dei vostri dati personali: se non li fornirete, non potrete avere il conto in banca, l' iscrizione al social network o la carta del supermercato.
Se leggerete attentamente, scoprirete che anche i dati che fornite quando richiedete la carta punti di un supermercato potranno esser ceduti a "organi dello Stato".


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