Lanusei, il virus colpisce ancora. 3500 capi da abbattere.Erano considerati al sicuro dal contagio
Non si tratta di un ritorno, perché un addio non c'è mai stato: 3500 capi da abbattere, 300 tonnellate di carne da smaltire. Un incubo in tre parole: peste suina africana.
La decana delle pestilenze, endemica su queste terre, è stata segnalata nell'allevamento di Gian Pietro Mucelli, azienda gioiello nelle campagne di Tucci, sulle alture che dominano Lanusei.
Suini allevati in stalla, teoricamente al sicuro dal contagio, lontani parenti dei clandestini bradi additati per anni come veicolo del virus. Bestie controllate quotidianamente dai veterinari eppure colpite senza pietà. Finiranno in cenere, senza distinzioni tra buoni e cattivi.
IL FOCOLAIO - Ieri mattina l'istituto zooprofilattico di Tortolì ha certificato l'esistenza del focolaio. Il sindaco Virginia Lai, che già aveva emesso un'ordinanza cautelativa (per sospetta malattia infettiva), ha ordinato il sequestro e l'abbattimento delle bestie
fontehttp://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/235990
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