Donne inventrici: le donne (sconosciute a molti) che,con le loro invenzioni, hanno cambiato il mondo

di Lapenna Daniele

#donne #invenzioni #scienza #tecnologie

Quando pensiamo ad un' invenzione, come il telefono, la lampadina, l' automobile, ci troviamo davanti sempre inventori uomini.
Dal terzo quarto del secolo scorso, andando a ritroso, le donne hanno dovuto ritagliarsi uno spazio all' interno della società a suon di lotte, oscurate da un maschilismo che spesso ha impedito loro di vivere in libertà, inseguendo lavori che, mentalità di quei tempi, non si addiceva ad una donna.

Eppure, moltissime invenzioni che ormai sono divenute di uso quotidiano e alle quali non possiamo rinunciare sono nate grazie all' ingegno di diverse donne.
Ecco alcune delle donne inventrici che, nonostante siano sconosciute ai più (la maggior parte neanche io le conoscevo, né di nome né di storia), ci hanno regalato oggetti di uso comune dei quali non possiamo farne a meno.
Buona lettura!


MARY ANDERSON (Greene County, 1866 – Monteagle, 1953)
L' inventrice del tergicristallo


Durante una visita a New York nell'inverno 1903, Anderson osservò un autista del tram che teneva aperti i due finestrini per poter pulire il parabrezza dalla neve. Ritornata in Alabama, disegnò uno strumento manuale per tenere pulito il parabrezza e se lo fece costruire da una ditta locale. Lo strumento consisteva in una leva interna all'auto che muoveva una stecca di gomma all'esterno del parabrezza.
Nel 1903, a Anderson fu concesso il brevetto per l’invenzione del tergicristallo.
Nel 1905 Anderson cercò di vendere il brevetto, ma non fu ritenuto un oggetto per cui valesse la pena di pagare un brevetto essendo l’industria automobilistica agli esordi.
Nel 1922 Cadillac fu la prima fabbrica automobilistica ad installare il tergicristallo come accessorio standard.
L'invenzione del tergicristallo da parte della Anderson è citata nel 19º episodio della 17ª stagione del cartone animato dei Simpson, durante una conversazione tra Marge Simpson, il marito ed i figli sul tema dell'equità di genere.

Augusta Ada Byron, meglio nota come ADA  LOVELACE
(Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27 novembre 1852)
L' ideatrice del primo software della storia

Ada Byron fu la sola figlia legittima del famoso poeta inglese Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke. Non conobbe il padre, che lasciò la famiglia quando lei non aveva ancora un anno di vita.
Educata e affascinata sin da piccola alle scienze matematiche, si interessò in particolare al lavoro di Charles Babbage che, a inizio '800, inventò il primo calcolatore programmabile.
Anche se la macchina di Babbage non fu mai costruita, gli studi di Ada Lovelace sono stati importanti per la storia del computer. Lei aveva previsto la capacità dei computer di andare al di là del mero calcolo numerico, mentre altri, incluso lo stesso Babbage, si focalizzavano soltanto su questa capacità.

Riuscì a proseguire i suoi studi nonostante i problemi di salute. Da piccola fu spesso malata: all'età di otto anni soffriva di cefalea che le procurava problemi alla vista. Nel giugno del 1829, a causa del morbillo, rimase paralizzata e costretta a rimanere a letto per quasi un anno. Solo nel 1831 tornò a camminare con l'aiuto di grucce.
Nel 1953, più di cento anni dopo la sua morte, furono ripubblicate le note della Lovelace sulla macchina analitica di Babbage. La macchina è stata riconosciuta come un primo modello per il computer, mentre gli appunti di Ada, come una descrizione di un computer dotato di software.
Le sue note furono identificate alfabeticamente dalla A alla G. Nella nota G, Ada descrive un algoritmo per la macchina analitica per calcolare i numeri di Bernoulli, che oggi viene generalmente riconosciuto come il primo programma informatico della storia, motivo per il quale è considerata da molti come la prima programmatrice della storia dei computer.
Il linguaggio di programmazione Ada, il cui sviluppo è stato finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è così chiamato in suo onore.

Babbage, colpito dall'intelligenza della Lovelace e dalla sua abilità, la soprannominò l'Incantatrice dei Numeri (The Enchantress of Numbers). Morì a 36 anni a causa di un cancro uterino.

MARIA TELKES 
(12 dicembre 1900 – 2 dicembre 1995)

Costruì la prima casa a energia solare nel 1948

Maria Telkes ha dato un contributo decisivo alle ricerche sull’energia solare, tanto da meritarsi l’appellativo di “Regina del Sole”, “Sun Queen”. Maria Telkes era nata in Ungheria e si era laureata in chimica nell’Università di Budapest. Dopo il dottorato, nel 1925 si trasferì negli Stati Uniti dove venne assunta dapprima presso la Cleveland Clinical Foundation, poi, nel 1937, dalla Westinghouse Electric.

Nel 1939 passò al Massachusetts Institute of Technology (MIT) dove ebbe l’incarico di collaborare alla costruzione di una abitazione “solare”, la Dover House, per la quale progettò il sistema di accumulo del calore solare. 

Per conservare il calore solare raccolto di giorno e nei mesi caldi e per renderlo disponibile di notte e nelle stagioni fredde, la Telkes propose un ingegnoso sistema consistente nel far circolare l’aria calda, raccolta nei pannelli solari, attraverso serbatoi, isolati termicamente, pieni di solfato di sodio decaidrato. Questo sale ha la proprietà di passare allo stato liquido a temperature superiori a 32°C, assorbendo calore, e di tornare allo stato cristallino quando la temperatura si abbassa, restituendo la stessa quantità di calore. 
La casa solare fu completata nel 1948. L’idea di accumulare il calore mediante sali fusi destò enorme interesse e molti altri studiosi successivamente hanno battuto la strada proposta dalla Telkes. 
Era soltanto l’inizio del suo impegno nel campo solare.

La Telkes progettò e brevettò anche dei frigoriferi basati sull’effetto termoelettrico contrario, scoperto dal francese Jean Peltier (1785-1845): facendo passare una corrente elettrica attraverso una cella termoelettrica è possibile raffreddare un materiale o uno spazio, spostando il calore da una delle due saldature all’altra, senza parti in movimento.
A lei si deve anche la progettazione di fornelli solari, molto semplici, costituiti da quattro pezzi di lamiera inclinati in modo da riflettere la radiazione solare su una pentola, posta nel “fuoco” di questo semplice collettore. I fornelli solari erano pensati per i paesi poverissimi, in cui le donne dei villaggi potessero cuocere il cibo evitando di bruciare legno o carbonella in fornelli fumosi, e sono utilizzabili senza pericolo anche dai bambini

Letitia Geer ( 1852 - 1935 )
L' inventrice della siringa
Nel 1899 l'infermiera Letitia Geer progettò la prima siringa ipodermica che poteva essere maneggiata con una sola mano. 
Non è che ci faccia impazzire l'idea di essere punti, ma a volte è un male necessario, e questa riprogettazione ha fatto una grande differenza nel mondo medico.
La comodità dell' uso e la facilità di utilizzo lo ha reso uno strumento indispensabile sia nelle strutture pubbliche che per uso privato.






Hedy Lamarr nome d'arte di Hedwig Eva Maria Kiesler
(Vienna, 9 novembre 1914 – Altamonte Springs, 19 gennaio 2000)

L' ideatrice del Wi-Fi
Esordì nell'industria cinematografica austriaca dopo lo scandalo del film cecoslovacco Extase in cui, prima attrice protagonista nella storia del cinema, recitò una scena completamente nuda. Si trasferì poi a Hollywood per allontanarsi dal nazismo.
Oltre ad esser divenuta una delle dive del cinema americano, con venticinque film girati, gli è stata riconosciuta l' invenzione del wireless, la rete senza fili.

Hedy Lamarr, ex studentessa di ingegneria a Vienna, desiderosa di contribuire alla lotta contro il nazismo, sviluppò, insieme al compositore George Antheil, un sistema di guida a distanza per siluri.
Il brevetto, ottenuto l' 11 agosto 1942, consisteva in un sistema di modulazione per la codifica di informazioni da trasmettere su frequenze radio, verso un'entità che li avrebbe ricevuti nello stesso ordine con il quale erano state trasmesse. 
Idea ignorata durante la Seconda guerra mondiale dalla Marina statunitense, si è scoperta alla base della tecnologia di trasmissione segnale spread spectrum, usata nella telefonia e nelle reti wireless.

Elizabeth Magie (1866 - 1948)
L' inventrice del Monopoli

Se i giochi di oggi sono creati solo per guadagno o per distrarsi dalla stressante quotidianità, il famoso gioco Monopoli fu ideato con uno scopo ammirabile: la lotta contro il Capitalismo.
Il padre di Elizabeth Magie era un editore di giornali e fu grazie a lui che si interessò all' economia di Henry George il quale ideò una filosofia economica (nota poi come georgismo) secondo la quale ognuno ha il diritto di appropriarsi di ciò che realizza con il proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura, principalmente la terra, appartiene all'intera umanità.

Il gioco ideato lo chiamò The Landlord’s Game, e nacque con lo scopo di mostrare le conseguenze delle teorie economiche in voga ai primi del ‘900. La sua idea fu un successo.
Si trattava di un gioco dove i ricchi diventano molto più ricchi affittando delle proprietà, mentre i poveri diventano sempre più poveri, perdendo le proprietà.

Il gioco fu prodotto da Elisabeth in varie copie per giocare con gli amici e per regalarne qualche copia, ma ben presto divenne molto popolare, tanto che Elisabeth, il 23 marzo 1903, presentò la sua richiesta per farlo brevettare. La richiesta le fu concessa con brevetto 748.626 il 5 gennaio 1904.
Nel 1906, si trasferisce a Chicago: lei e i compagni georgisti decidono di auto-pubblicare l’edizione originale del gioco. Nel 1910 si sposò con Albert Phillips e quello stesso anno la Parker Brothers pubblicò il suo gioco.
Nel 1912, il gioco fu adottato in Scozia, dal Newbie Toy Co. Con il nome di “Bre’r Fox e Bre’r Rabbit”. Anche se il gioco era protetto da un brevetto britannico, questo non fu fatto valere.
Elisabeth e suo marito si spostarono verso la costa orientale degli Stati Uniti e brevettarono una nuova versione rivista del gioco nel 1924.
Poiché il suo primo brevetto era scaduto nel 1921, questo fu visto come il suo tentativo di riaffermare il controllo sul suo gioco, che intanto stava spopolando ed altri ne stavano riaffermando la proprietà.
Finché il gioco colpì l’immaginazione di un ex venditore di caldaie disoccupato che versava in cattive acque, Charles Darrow, fece alcune modifiche, aggiungendo alcune carte e cambiando alcuni nomi, lo chiamò Monopoli, lo brevetto con un suo amico e ne vendettero milioni di copie. 
Il ruolo di Elizabeth Magie non è stato riconosciuto se non in tempi recenti.

Ma non finisce qui....
  • Riscaldamento dell' automobile:
    fu un' idea di Margaret A. Wilcox risalente al 1983 per riscaldare i piedi degli aristocratici del diciannovesimo secolo
  • La scala antincendio è opera di Anna Connelly
  • Il frigorifero elettrico occorre ringraziare Florence Parpart, che lo creò nel 1914
  • Nancy Johnson è invece la responsabile della macchina per il gelato, nel 1843
  • Ad Alice Parker si deve il riscaldamento centralizzato: nel 1919, era la prima volta che un inventore utilizzasse gas naturale per riscaldare l'abitazione, e la sua creazione ispirò il moderno riscaldamento
  • Stephanie Kwolek ha creato la fibra Kevlar, utilizzata per i giubbotti antiproiettile: è cinque volte più forte dell'acciaio
Altre donne inventrici le trovate ai link sotto.


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