Come scrivere le DAT? Tutte le risposte sulla Legge del Testamento Biologico con la mappa delle città che hanno istituito i registri

da in alto a sinistra, in senso orario:
Fabiano Antoniani, Eluana Englaro,
Luca Coscioni e Piergiorgio Welby
di Lapenna Daniele

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L' articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, finalmente, in merito all' imposizione dei trattamenti terapeutici, d' ora in poi, sarà rispettato
«Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana»

LA CONVENZIONE DI OVIEDO CHE L' ITALIA NON HA MAI RATIFICATO
Ci è voluto un altro anno ma, alla fine, le Disposizioni Anticipate sui Trattamenti di fine vita (DAT) sono diventate legge.

L'Italia, nel 2001, firmò (ma non ratificò mai) la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (o convenzione di Oviedo) [Legge n.145 del 28 marzo 2001] la quale stabilisce che
«i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione» e che autorizzava il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione.

Ora, con il DDL 2801 sul Testamento Biologico, approvato il 14 dicembre 2017, cambia tutto, e l' Italia "si mette in regola" con altre nazioni europee che permettono di scegliere, quando si è coscienti e consapevoli, se si vorranno subire certi trattamenti medici nel caso di situazioni di salute particolari.
Diverse città si sono adeguate alla Legge istituendo le modalità previste dalla legge.



Andiamo ora a vedere come si sottoscrivono le DAT, i doveri e gli obblighi dei medici e chi sono i fiduciari.
COSA DICE LA LEGGE

La legge, come riporta il comma 2 dell' art.1
«è promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico che si basa sul consenso informato nel quale si incontrano l'autonomia decisionale del paziente e la competenza, l'autonomia professionale e la responsabilità  del medico».

  • COSA SONO LE DAT?
    Si tratta delle Disposizioni Anticipate di Trattamento: ogni cittadino può comunicare se vorrà gli si applichino cure affinché rimanga in vita. I mezzi inclusi sono, ad esempio, la nutrizione e idratazione artificiale, ovvero per mezzo di macchinari, utilizzati quando il paziente non può più nutrirsi da solo

  • IN CHE FORMA POSSONO ESSERE REDATTE?Il consenso informato potrà esser redatto in forma scritta o attraverso videoregistrazioni o, per la persona con disabilità, attraverso dispositivi che le consentano di comunicare.
    Il consenso informato, in qualunque forma espresso, sarà inserito nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico.

  • DOVE DEBBONO ESSERE CONSEGNATE PER RENDERLE VALIDE?
    Le DAT devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata ovvero per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l'ufficio dello stato civile del comune di residenza del disponente medesimo, che provvede all'annotazione in apposito registro, ove istituito, oppure presso le strutture sanitarie.

  • SI PAGA QUALCHE TASSA?
    No. Le DAT sono esenti dall'obbligo di registrazione, dall'imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa.

  • CHI È IL FIDUCIARIO? QUAL È IL SUO RUOLO?Il fiduciario è una persona nominata per fare le proprie veci nel caso in cui non si abbia la capacità di decidere per sè stessi. Ha ovvero il compito di attuare le decisioni dell' ammalato rappresentandolo davanti al medico e alle strutture sanitarie..

    Il fiduciario deve essere una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere. L'accettazione della nomina da parte del fiduciario avviene attraverso la sottoscrizione delle DAT o con atto successivo. Al fiduciario è  rilasciata una copia delle DAT. Il fiduciario può rinunciare alla nomina con atto scritto, oppure può essere lo stesso disponente a revocare la scelta del fiduciario. Le scelte riportate nele DAT rimangono sempre valide, anche se il fiduciario rinunciasse alla nomina.

  • QUALI SONO I DIRITTI DEL PAZIENTE AMMALATO?
    Il paziente avrà il diritto di
    - rifiutare, in tutto o in parte, qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso, scegliendo se il medico potrà o meno comunicare tale decisione ai famigliari;
    - revocare, in qualsiasi momento, con le stesse forme precedentemente riportate (forma scritta, videoregistrazioni o dispositivi elettronici), il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l'interruzione del trattamento.
    Il rifiuto e la revoca sono annotati nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico.
  • QUALI SONO I SOGGETTI INCLUSI ALLA RELAZIONE DI CURA?
    Alla relazione di cura sono inclusi, oltre al personale medico, «anche i suoi familiari o la parte dell'unione civile o il convivente ovvero una persona di fiducia del paziente medesimo»

  • CHE OBBLIGO HANNO IL MEDICO E IL PAZIENTE?
    Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario e quindi, in conseguenza di ciò, egli è esente da responsabilità civile o penale.
    Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali; a fronte di tali richieste, il medico non ha obblighi professionali.
  • IL PAZIENTE PUO' RIFIUTARE DI INDICARE UN FAMIGLIARE CHE FACCIA LE SUE VECI?
    Sì, il paziente può rifiutare in tutto o in parte di indicare i familiari o una persona di sua fiducia incaricati di riceverle e di esprimere il consenso in sua vece
  • CI SONO MEDICI CHE POSSONO NON RISPETTARE LE VOLONTA' DELL' AMMALATO?
    No. Ogni struttura sanitaria pubblica o privata garantisce con proprie modalità  organizzative la piena e corretta attuazione dei princìpi di cui alla presente legge, assicurando l'informazione necessaria ai pazienti e l'adeguata formazione del personale.
    Inoltre, nei casi di pazienti con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati
  • UN AMMALATO PUO' RIFIUTARE CURE CHE RIDUCANO IL DOLORE FISICO?
    No. Il medico deve adoperarsi per alleviarne le sofferenze, anche nel caso in cui il paziente revochi il consenso, precedentemente affermato, al trattamento sanitario indicato dal medico.
    Il fine è di garantire un'appropriata terapia del dolore con l'erogazione delle cure palliative di cui alla legge n. 38 del 15 marzo 2010.

NON SO COME SCRIVERE LE DAT. COME FACCIO?
Dal sito dell' Associazione Luca Coscioni ci sono le istruzioni sul come scriverlo e anche un form da compilare per richiedere un modulo base da modificare come si desiera.
Ecco i link

LINK UTILI E FONTI

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