Cassazione: la consulenza via mail si paga

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La sentenza della Cassazione n.1792/2017 ha stabilito che la consulenza via mail va pagata.
A meno che non sia specificato sia a titolo gratuito.

La Cassazione non ha altro che confermato l' Art. 1709 del Codice Civile - presunzione di onerosità - che riporta
«Il mandato si presume oneroso. La misura del compenso, se non è stabilita dalle parti, è determinata in base alle tariffe professionali o agli usi; in mancanza è determinata dal giudice»

La sentenza ha visto vincere un ingegnere che, a seguito di una consulenza via mail, non era stato retribuito dal proprio cliente in quanto, in assenza di incarico redatto in forma scritta, non si sarebbe concretizzato l’incarico professionale.
Per la Cassazione non è così: per il conferimento dell’incarico non è importante la forma della richiesta ma basta che si manifesti la volontà del cliente di ricevere assistenza o consulenza.

Se invece il professionista specifica che la consulenza è gratuita (è bene dunque che il cliente lo chieda prima di usufruirne) allora il caso è diverso.

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