Soppressione Equitalia: l'ente non sparirà ma verrà sostituito. Tra le novità,la possibilità di accedere alla banca dati dell'INPS con una più efficace lotta all'evasione fiscale

di Lapenna Daniele

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Il decreto legge 193/2016 del governo Renzi sopprime realmente Equitalia,ma crea un nuovo ente interno all'Agenzia delle Entrate che potrà usufruire dei dati dell'Inps ed esser più incisivo nella riscossione. La rateizzazione senza interessi dei debiti,invece,prevede la rinuncia ad azioni legali per eventuali sgravi


Possiamo finalmente dire ciao (o "ciaone") a Equitalia. Ma è veramente così? O c'è qualcosa di losco sotto questa presunta abolizione dell'ente più odiato dagli italiani nell'ultimo decennio?

Con il decreto legge n.193 del 22 ottobre 2016, "Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili",il governo Renzi sopprime definitivamente l'ente Equitalia S.p.a. Vediamo in dettaglio il decreto in modo da capirci qualcos di più. Come sempre, l'articolo è pieno zeppo di link ipertestuali che vi rimanderanno soprattutto alle leggi ivi menzionate.

ADDIO EQUITALIA...
Partiamo con l'articolo 1:
Il comma 1 riporta che dal 1° luglio 2017  le società del Gruppo Equitalia (Equitalia Nord S.p.a.,Equitalia Centro S.p.a.,Equitalia Sud S.p.a.,Equitalia Giustizia S.p.a.,Equitalia Servizi S.p.a.) sono sciolte. Le stesse sono cancellate d'ufficio dal registro delle imprese ed estinte.

Il comma 2 spiega che dal 1° Luglio 2017 l'esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale è riattribuito all'Agenzia delle entrate di cui all'articolo 62 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 comma 3.

...BENVENUTA AGENZIA DELLE ENTRATE-RISCOSSIONE
Il comma 3 svela subito il nome dell'ente che dovrà gestire la riscossione dei tributi non versati al fisco da parte dei contribuenti. Ed è una cosa ovvia che debba esserci un ente addetto alla riscossione,visto che l'Agenzia delle Entrate al massimo può inviare degli avvisi di mancato pagamento non potendosi occupare direttamente della riscossione dei crediti.
Così leggiamo che «al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione, è istituito un ente pubblico economico denominato "Agenzia delle entrate-Riscossione" sottoposto all'indirizzo e alla vigilanza del Ministro dell'economia e delle finanze».


Sarà dunque l'Agenzia delle Entrate a a monitorare l'attività della "sotto-sezione" Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo nuovo ente subentra, a titolo universale,nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia e assume la qualifica di agente della riscossione con i poteri e secondo le disposizioni di cui al titolo I, capo II, e al titolo II, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.
L'ente Agenzia delle Entrate-Riscossione inoltre ha
- autonomia organizzativa
- autonomia patrimoniale
- autonomia contabile
- autonomia di digestione.
E avrà ovviamente un presidente, un comitato di gestione e un collegio dei revisori dei conti nominati dagli stessi dirigenti dell'Agenzia delle Entrate.E lo vediamo meglio nel prossimo comma.

Il comma 4 spiega che il comitato di gestione sarà composto dal direttore dell'Agenzia delle Entrate (ad oggi è Rossella Orlandi) in qualità di Presidente dell'ente "Agenzia delle Entrate-Riscossione" e da due componenti nominati dall'Agenzia medesima tra i propri dirigenti. Ai componenti del comitato di gestione non spetta alcun compenso, indennità o rimborso spese.


E quest'ultima è una cosa buona vàh.


Il comma 5 spiega che lo statuto del nuovo ente
- disciplinerà le funzioni e le competenze degli organi
- indicherà le entrate dell'ente
- stabilirà i criteri dei corrispettivi per i servizi prestati a soggetti pubblici o privati
- servirà a garantire l'equilibrio economico-finanziario dell'attività.

Quindi una società a sè stante che dovrà gestire i crediti e dovrà "mantenersi" e gestirsi da sola


Il comma 9 parla dei dipendenti di Equitalia S.p.a.. Dal 1° Luglio 2017 il personale delle società del Gruppo Equitalia con contratto di lavoro a tempo indeterminato sarà trasferito all'ente Agenzia delle Entrate-Riscossione (che,nel decreto,è quindi definito "ente pubblico economico") previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze. A tale personale si applica dunque l'articolo 2112, primo e terzo comma, del codice civile.
Nel comma 10 viene specificato che nel caso ci saranno pochi posti disponibili,il personale sarà comunque ricollocato in un altro settore della pubblica amministrazione ove ci siano carenze di organico.

Il comma 11 pone,sempre nella data del 1° Luglio 2017,il termine ultimo per l'acquisto,al valore nominale, da parte dell'Agenzia delle Entrate,delle azioni di Equitalia S.p.A. dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps). Ricordiamo infatti che Gruppo Equitalia S.p.a. è una società partecipata avente il 51% delle quote in mano all'Agenzia delle Entrate e il 49% all'INPS.
Mentre le azioni di Equitalia Giustizia S.p.A., detenute da Equitalia S.p.A., sono cedute a titolo gratuito al Ministero dell'economia e delle finanze.
E qui arriva il bello.

IL GRANDE FRATELLO DEL FISCO
Andiamo all' articolo 3 denominato "potenziamento della riscossione".

Il comma 1 dice che a decorrere dal 1° gennaio 2017, l'Agenzia delle entrate potrà utilizzare le banche dati e le informazioni alle quali è autorizzata ad accedere sulla base di specifiche disposizioni di legge, anche ai fini dell'esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248 (qui a pag.12).

Il comma 2 pone una modifica all'articolo 72-ter del decreto del Presidente della Repubblica n.602 del 29 settembre 1973. Infatti,dopo il comma 2-bis della suddetta legge,è inserito il seguente:

«2-ter. 
Ai medesimi fini previsti dai commi precedenti,l'Agenzia delle entrate può acquisire le informazioni relative ai rapporti di lavoro o di impiego, accedendo direttamente, in via telematica, alle specifiche banche dati dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps)».
Il comma 3: « L'Agenzia delle entrate-Riscossione è autorizzata ad accedere e utilizzare i dati di cui al presente articolo per i propri compiti di istituto».

QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE SUI CONTRIBUENTI?
A questo punto è chiaro come la soppressione di Equitalia,invocata da tanti politici,cittadini e personaggi delle associazioni dei consumatori sia un colpo vincente per lo Stato e un colpo al cuore per ogni evasore fiscale. Di qualunque tipo.
Prima di questo decreto,Equitalia era una società a sè stante - meno della metà dell' Inps (49% delle quote) e poco più della metà dell' Agenzia delle Entrate (51%) - e indipendente,e richiedeva (e riceveva) i dati sui contribuenti tramine l'iscrizione a ruolo:un cittadino è evasore,viene iscritto a ruolo (ovvero nell'elenco degli evasori) ed Equitalia accedeva all'elenco cercando conti correnti o beni del contribuente non pagante.
Sparita Equitalia,è la stessa Agenzia delle Entrate a dover gestire autonomamente il tutto,e così la soluzione migliore è parsa creare un sotto-ente (Agenzia delle Entrate-Riscossione, appunto) che potesse svolgere il ruolo di Equitalia e che,grazie all'assorbimento dell'INPS che avverrà entro il 1° Luglio 2017,avrà in mano anche i dati previdenziali dei cittadini. 

Cosa significa? Beh,come saprete (o non sapete), quando aprite un conto corrente alla banca o alla posta,oppure attivate una carta prepagata,firmate un mucchio di fogli che non leggete mai (ai ai ai ai) i quali spiegano chiaramente che concedete alla banca/posta o istituto di credito che sia (nel caso contraiate un prestito finanziario) i vostri dati personali e l'autorizzazione sia ad usarli,che ad attivare procedure a vostro carico in caso di violazioni di legge (come riciclaggio di denaro oppure evasione fiscale).
A questo punto,la fusione dell' Agenzia delle Entrate con l'Inps creerà un nuovo ente che potrà non solo cercare conti correnti intestati all'evasore,ma potrà anche verificare la presenza di denaro sullo stesso,oppure potrà cercare eventuali prestazioni incassate dal contribuente come:
- mobilità
- disoccupazione
- pensione contributiva
- assegno sociale
e quindi conoscere le entrate economiche dell'individuo e quindi agire per recuperare il credito dovuto.

Con Equitalia,invece,era difficile se non impossibile verificare queste cose e,quando l'ente procedeva a blocchi dei conti correnti oppure prelievi forzosi del denaro ivi presente,finiva sempre per affrontare cause civili ove il contribuente riusciva a vincere.

Con il nuovo ente,invece,gli evasori fiscali non la scamperanno tanto facilmente.Abbiamo voluto l'abolizione di Equitalia? Becchiamoci il nuovo ente..

RATEAZIONE SENZA INTERESSI NE' SANZIONI:CONVIENE FARLA? FORSE NO
Il decreto n.193/2016 del governo Renzi contiene inoltre anche semplificazioni fiscali come la Definizione Agevolata che permette,con cinque rate (e non più quattro,come previste inizialmente dal decreto) di estinguere un debito senza interessi né sanzioni che di norma si applicano per i crediti evasi.
Qui la pagina dal sito Equitalia con i moduli e la procedura
La domanda sorge spontanea: conviene seguire questa agevolazione? Dipende.
C'è chi ha effettuato già una rateizzazione con Equitalia e paga anche un 50 euro al mese ma può comunque recarsi agli enti creditori (come ad esempio il Comune della città X che vi ha richiesto la Tarsu del 2010) per poter richiedere un eventuale sgravio (cancellazione del debito) a seguito di una sentenza a favore o della presenza di una prescrizione.
Con la reateizzazione presente nel decreto,invece,non si pagherebbero gli interessi ma si avrebbero solo cinque rate,qualsiasi sia l'importo del debito il quale vedrà importi superiori rispetto a quelli che si otterrebbero con la normale rateizzazione operata da Equitalia. Inoltre, il decreto impone al contribuente evasore di rinunciare ad azioni legali per un eventuale sgravio: questo significa che se accedete alla Definizione Agevolata e vi accorgete dopo dei mesi che una delle tasse rateizzate non dovevate pagarla o era stata già pagata,non potrete fare nulla,perché avete rinunciato a questa opzione firmando il documento di rateazione previsto dal decreto. Dovrete così pagare anche la tassa che,per legge,non era dovuta.
Inoltre non potrete pagare neanche una rata in ritardo,neanche di un solo giorno,perché le scadenze saranno tassative e il non pagamento di una di esse farà decadere ogni beneficio.

Visita la sezione dedicata 
"Bollo Auto - Equitalia - Cartelle Esattoriali"
Il DL 193 /16 dal sito Equitalia
https://www.gruppoequitalia.it/equitalia/export/sites/equitalia/.content/files/it/News/DL193_16-Disposizioni-urgenti-in-materia-fiscale.pdf

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