Sardegna, aumentano i turisti che rubano la sabbia delle spiagge: ignari del reato, rispondono in malo modo alle guardie dell' aeroporto
#sardegna #spiagge #reati #sabbia
CAGLIARI – Turisti presi con la sabbia nel sacco.
Succede all’aeroporto di Cagliari-Elmas dove quotidianamente gli addetti ai controlli di sicurezza sono costretti a ispezionare valigie cariche di conchiglie e kg di spiagge imbottigliate per souvenir. Un turista ne aveva addirittura 25 kg. Dalle foto ( qui il link diretto a quella che vedete a sinistra ) di quei bottini è nata una pagina Facebook intitolata "Sardegna rubata e depredata" che documenta l’enorme quantità di materiale rimasto al controllo bagagli.
Chiunque ci sia dietro all’iniziativa vuole restare anonimo, ma è chiaro che si tratti di personale in servizio all’aeroporto. Sulla pagina Facebook si legge: “Con la scusa del souvenir, ogni anno turisti e non sottraggono all’isola ciò che la natura ha impiegato millenni a creare. Il furto di sabbia è un reato” avvertono.
E il fatto curioso è proprio questo, la maggior parte dei turisti fermati risponde in malo modo alle guardie aeroportuali perché non è affatto consapevole di aver commesso un illecito. Lo dice il Codice della Navigazione (articolo 1162): “Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale (…) è punito con l’arresto fino a due mesi ovvero con l’ammenda fino a lire duecentomila”.
Il prossimo passo, si legge sulla pagina Fb, è presentare una petizione al Consiglio regionale perché si faccia carico del problema con iniziative di legge, ma soprattutto di promozione. “Basterebbe consegnare a ogni turista che arriva in Sardegna un volantino per spiegare quanto il suo gesto sia grave e danneggi l’ambiente e ci vorrebbero anche maggiori controlli sulle spiagge”.
CAGLIARI – Turisti presi con la sabbia nel sacco.
Succede all’aeroporto di Cagliari-Elmas dove quotidianamente gli addetti ai controlli di sicurezza sono costretti a ispezionare valigie cariche di conchiglie e kg di spiagge imbottigliate per souvenir. Un turista ne aveva addirittura 25 kg. Dalle foto ( qui il link diretto a quella che vedete a sinistra ) di quei bottini è nata una pagina Facebook intitolata "Sardegna rubata e depredata" che documenta l’enorme quantità di materiale rimasto al controllo bagagli.
Chiunque ci sia dietro all’iniziativa vuole restare anonimo, ma è chiaro che si tratti di personale in servizio all’aeroporto. Sulla pagina Facebook si legge: “Con la scusa del souvenir, ogni anno turisti e non sottraggono all’isola ciò che la natura ha impiegato millenni a creare. Il furto di sabbia è un reato” avvertono.
E il fatto curioso è proprio questo, la maggior parte dei turisti fermati risponde in malo modo alle guardie aeroportuali perché non è affatto consapevole di aver commesso un illecito. Lo dice il Codice della Navigazione (articolo 1162): “Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale (…) è punito con l’arresto fino a due mesi ovvero con l’ammenda fino a lire duecentomila”.
Il prossimo passo, si legge sulla pagina Fb, è presentare una petizione al Consiglio regionale perché si faccia carico del problema con iniziative di legge, ma soprattutto di promozione. “Basterebbe consegnare a ogni turista che arriva in Sardegna un volantino per spiegare quanto il suo gesto sia grave e danneggi l’ambiente e ci vorrebbero anche maggiori controlli sulle spiagge”.
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