L’ arbitro ferma cestista under 17 “Con il turbante non giochi”. E il ragazzo esce dal campo umiliato

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di Lapenna Daniele


«Al momento dell’appello, l’arbitro non mi ha detto nulla, si è limitato a dire di togliere i bracciali e di tenere la maglia nei pantaloni. Pensavo si fosse accorto del turbante. Poi, invece, una volta in campo, mi ha detto di toglierlo, perché così non potevo giocare».


Singh S., un sedicenne cestista del Villongo Basket, si è visto costretto ad uscire dal campo perché non ha rinunciato a togliere il simbolo della sua religione, il Sikhismo.
La fascia che portava ed ha sempre portato in ogni partita, è una versione sportiva del sikh classico della sua religione.

«Gioco da cinque anni - ha detto il ragazzo - ma non mi era mai capitata una cosa simile. Ci sono rimasto molto male, per me è stata un’umiliazione. A quel punto sono uscito dal campo. Bisogna capire che non lo indosso per moda, ma perché lo impone la mia religione. Bisogna rispettare la fede e le tradizioni altrui».

Il regolamento della Federazione Internazionale di Basket impone l' assenza di copricapi in campo dacché potrebbero ( non si sa come ) essere di pericolo per l' avversario.
Ma, mi domando, perché nessun altro arbitro, che presuntivamente non sapeva che quel copricapo era un simbolo religioso, non lo ha mai costretto a toglierselo?
La situazione mi lascia pensare che l' arbitro sapesse che la fascia fosse un "turbante religioso" ed abbia voluto di proposito invitarlo a togliere. Oppure gli altri arbitri non conoscono il regolamento oppure lo applicano, ma con buon senso?
In altri sport dilettantistici, non ci sono forse giocatori che indossano croci cattoliche o anelli? Vengono per caso controllati e cacciati via dal campo se non si privassero di questi oggetti, per loro preziosi?
Lo ricordate il caso del giocatore di calcio del Milan George Weah che si fece male al dito per non rinunciare al suo anello al dito?

Per me, quella fascia non costituisce alcun pericolo, e siccome siamo a livello dilettantistico e bisogna creare un' integrazione tra i giovani tramite lo sport cercando anche di togliere ogni discriminazione perché, almeno a parole, lo sport dovrebbe unire le persone, l' arbitro poteva comportarsi come si sono comportati i suoi colleghi nelle altre partite con il ragazzo: soprassedere.

La news dall' ecodibergamo.it

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