Evasione fiscale: il Governo Renzi fa salire da 50mila a 200mila la soglia per punire gli evasori con il carcere


ROMA – Per ora si tratta di una bozza, ma il governo è intento a presentarla al Consiglio dei Ministri la prossima settimana.
Il tutto è scritto nell' articolo 4 della bozza di Riforma Fiscale. Attualmente, il reato di evasione fiscale vede come pena il carcere quando si evadono da 50.000 euro in su. La proposta intende aumentare questa soglia a 200.000 euro. Sotto questo limite, non sarà più reato penale punibile con la galera.

Il provvedimento è ancora al centro di riunioni con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. L’intenzione del Governo è sottrarre l’evasione fiscale dall’attenzione delle procure per lasciarla alle autorità amministrative.

Sotto i 200mila euro quindi non sarà più penalmente punibile e per chi decide di collaborare con il Fisco la soglia salirebbe a 400mila euro. Nel computo di questa soglia oltre la quale scatta il reato penale punibile non saranno incluse quelle voci attive o passive non correttamente classificate, ad esempio spese deducibili non reali.

A differenza di quanto avviene adesso in cui la condizione congiunta per far scattare il reato di dichiarazione infedele (articolo 4 del Dlgs 74/2000) è che l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti a tassazione è superiore al 10% dell’importo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o comunque, è superiore a 2 milioni di euro.

L’intenzione del Governo Renzi è quella di rendere più semplice il rapporto imprese/fisco anche attraverso una serie di depenalizzazioni, come per esempio l’elusione fiscale, anch’essa esclusa dall’ambito penale (non sarà più reato penale) o la soglia di non punibilità penale del reato di frode fiscale delle false fatturazioni abbassata a 1000 euro (sotto questa soglia resta solo la sanzione amministrativa).

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