Codice della Strada: nuove regole per le due ruote, sia motocicli che biciclette


Dopo otto mesi di lavoro, durante la seduta della Commissione Trasporti della Camera è stato votato e approvato il ddl che ha permesso di definire i criteri direttivi con importanti novità per i mezzi a due ruote

L’approvazione del testo che contiene le richieste di Confindustria ANCMA è la testimonianza del dialogo costante e concreto che l’Associazione ha con gli organi deputati a legiferare” afferma Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA – “Lavoriamo quotidianamente sul fronte della sicurezza stradale considerandolo uno dei temi principali sui quali puntare e sul quale sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica”.

Nel testo approvato c’è l’attribuzione dello status di utenti vulnerabili anche agli utilizzatori di ciclomotori e motocicli, l’introduzione di disposizioni che migliorino la sicurezza della circolazione di biciclette, ciclomotori e motoveicoli, tra l’altro anche attraverso la limitazione della presenza a bordo strada di ostacoli fissi artificiali, come i supporti della segnaletica stradale e i guardrail.
Sul versante della mobilità, il provvedimento accoglie una storica richiesta di ANCMA: consentire l’accesso di scooter e motocicli 125cc, se guidati da conducenti maggiorenni, su tangenziali ed autostrade. In questo modo il nostro Paese finalmente si allinea al resto d’Europa, dove questa limitazione non è mai esistita.

Buone notizie anche per il mondo della bicicletta: oltre ad una serie di disposizioni volte ad incentivare la mobilità delle due ruote a pedale, viene introdotto un sistema di marchiatura volontaria del telaio, che renderà più semplice alla forze dell’ordine l’identificazione e il recupero delle biciclette rubate.

Inoltre il Ministero dei Trasporti viene incaricato di predisporre linee guida destinate agli enti proprietari delle strade, che definiscano criteri di progettazione e costruzione di infrastrutture stradali sicure per gli utilizzatori di veicoli a due ruote. Al riguardo ANCMA in collaborazione con il DISS (Dipartimento di Sicurezza Stradale) dell’Università di Parma, ha redatto un vademecum utile a progettisti e tecnici per realizzare infrastrutture che limitino i rischi per i motociclisti.
Il testo unificato di riforma del Codice della Strada può essere salutato con entusiasmo da quelli che, in più occasioni, ho definito utenti vulnerabili ovvero coloro che la percorrono su due ruote, perché per la prima volta li prende in considerazione come categoria, salvaguardandone diritti e peculiarità” - dichiara l’On. Vincenzo Garofalo, membro della Commissione - “Tra gli emendamenti approvati segna una svolta, che potremmo definire storica, quello che consente di percorrere l’autostrada anche ai mezzi di cilindrata 125. Un emendamento che ho presentato e fortemente sostenuto”.

La sicurezza stradale in città è possibile anche per i pedoni e i ciclisti” – commenta l’On. Paolo Gandolfi, relatore del provvedimento - “Lo dimostrano molti casi già sviluppati in Europa. Per farlo occorrono più educazione, più controlli e una riforma profonda delle regole di comportamento e dei nuovi criteri di costruzione delle strade. Questa riforma del Codice della Strada, quando sarà approvata definitivamente, sarà uno straordinario cambiamento verso una realtà diversa, verso città più sicure. Un cambiamento possibile, basta volerlo."

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