Telefonate indesiderate, ora c'è un numero verde per fermarle. Iniziativa del governo però molto "macchinosa"




Bisognerà iscriversi a un registro per evitarle.
Un settore falcidiato dalla crisi che,
denuncia la Cgil, mette a rischio
20.000 posti nei call center

ROMA -
Dopo anni di divieti, deroghe e anarchia,
ora il governo ci riprova.
Il ministero dello Sviluppo economico costruisce l'ennesimo
scudo contro le telefonate pubblicitarie indesiderate.
Sono le chiamate che, ogni giorno,
ci propongono l'offerta della società telefonica,
della pay-tv di turno, del teatro di quartiere.
Gli scudi precedenti, messi in piedi dal 2003
ad oggi, sono stati bucati da call center
spregiudicati e assillanti.
Ora arriva questa protezione,
macchinosa e con un vizio di partenza.
La novità si chiama Registro delle Opposizioni,
il registro del "non disturbare". È un elenco
che raccoglierà i numeri di tutti
gli italiani che non intendono ricevere a casa,
o sul cellulare, telefonate indesiderate.
Il Registro è introdotto dal regolamento all'ordine
del giorno del Consiglio dei ministri di domani.

Il provvedimento ha un difetto d'origine.
Il governo avrebbe potuto scegliere la strada
più lineare (permessa dalla direttiva
dell'Unione Europea, la 52 del 2002).
Avrebbe potuto stabilire, cioè, che nessuna
famiglia può essere disturbata
se non ha dato il consenso a ricevere chiamate.

Invece il regolamento
ribalta le cose: per stare tranquille, le famiglie
dovranno iscriversi al Registro. L'iscrizione
è impegnativa, soprattutto per un anziano.
Prevede l'invio di una e-mail, di una raccomandata
(che ha un costo), di un fax (che ha un costo)
oppure una telefonata a un numero verde.

Al momento dell'iscrizione, dovremo comunicare
nome, cognome, codice fiscale, il nostro eventuale
indirizzo e-mail e il numero (o anche più numeri)
di telefono che vogliamo preservare dalle chiamate promozionali.
Da quel momento - almeno in teoria - saremo
al riparo da pubblicità, richieste per sondaggi,
indagini di mercato.

Ma il regolamento lascia un varco sospetto.

All'articolo 2, chiarisce che
lo scudo protegge le persone presenti nell'elenco
del telefono. I call center, viceversa,
potranno ancora raggiungere i numeri
che abbiano ricavato (in modo lecito)
da elenchi di altro tipo.

Il registro del "non disturbare", si dirà,
è comunque un passo in avanti. In realtà, fin dal 2003,
le regole del Garante per la Privacy hanno stabilito
che nessuno potesse chiamarci a casa o sul cellulare
senza il nostro consenso.
Per questo, fin dal 2005, gli elenchi abbonati indicano
- con un simbolo - le persone che accettano
la chiamata o anche la posta pubblicitaria su carta.
La conquista, però, è stata presto demolita.

Il decreto "mille proroghe" del 2008 e una
legge del 2009 (la numero 14) hanno dato
un improvviso via libera alle chiamate,
autorizzate fino al dicembre 2009.
Chi ci ha chiamato - unica consolazione - avrebbe
dovuto ricavare il numero da elenchi vecchi
(creati prima di metà 2005). Una seconda deroga
- infilata dentro la Legge Comunitaria di fine 2009 -
ha permesso le chiamate fino a maggio 2010.
Per questo continuiamo a riceverne a valanga.
Ora arriva il Registro, il nuovo scudo
che funzionerà fino al prossimo colpo di spada.


fonte
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/15/news/telefonate_indesiderate-3358640/

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